Chef Valentina Maioni e Maître
Manuel Ettoumi
gu.stà.re Oltrecucina a Borgomanero è un ristorante italiano, locale, tipico piemontese. Lo è sia per la tipologia di cucina che proponiamo – italiana e contemporanea -, sia per la nostra origine.
Qui ci presentiamo: siamo la Chef Valentina Maioni e il Maître Manuel Ettoumi, piacere di conoscerti.
Siamo entrambe piemontesi, amiamo il nostro territorio, la dolcezza delle colline novaresi con i vigneti e le cascine, la bellezza degli orti nascosti dietro le vecchie case di campagna, l’intensità dei sapori di una cucina radicata nelle buone tradizioni di famiglia.
Abbiamo scritto due parole su di noi, perché ci sembra giusto che tu conosca le persone alle quali ti affidi per trascorrere un momento di Gusto e spensieratezza.
Non vediamo l’ora di incontrarti di persona.
Chef Valentina Maioni
Quando ero piccola ogni giovedì preparavo gli gnocchi insieme alla mia bisnonna. Sì, giovedì gnocchi, tradizione che caratterizza diverse realtà. Magari anche tu il giovedì fai gli gnocchi.
Ricordo ancora il profumo delle patate schiacciate, le mani della bisnonna che lavoravano l’impasto, le mie piccole dita che imparavano.
Con la nonna, invece, preparavo i ravioli: mi diceva che facevamo i pastrugni insieme. Quando riesco ad andare a pranzo da lei e me li prepara li trovo sempre buonissimi. Non sono ancora certa di riuscire a ricreare quel sapore così perfetto.
Durante le vacanze estive in montagna inventavo piatti e prelibatezze con quello che raccoglievo nei boschi: servivo pigne e foglie perché mi sembrava assomigliassero al risotto. La fantasia dei bambini.
Oggi il risotto lo preparo per davvero – senza pigne – e magari lo manteco con l’aglio orsino, e la gruè di cacao. La passione che ho coltivato sin da bambina per la cucina della tradizione è rimasta, è cresciuta.
Sono nata nel 1989 a Borgomanero. Prima di lanciarmi nel mondo del lavoro ho frequentato la scuola Food Genius Academy a Milano, per avere un’infarinatura generale sulla cucina.
Uno stage al Ristorante Il Pinocchio di Borgomanero, esperienze nelle cucine del Leon d’Oro e del Venus a Orta, poi al Giardinetto di Pettenasco.
Occasioni che mi hanno permesso di acquisire maggiore consapevolezza sull’amore che nutro per la cucina. Ho sempre sentito miei i luoghi di lavoro nei quali sono transitata, anche se ero dipendente. Perché avevo questa spinta, dentro. Di fare, donare, imparare.
Così ho scelto di passare dal ruolo di collaboratrice a imprenditrice. Sì, è complesso, ma avere la possibilità di sperimentare in libertà abbinamenti, gusti e consistenze è un aspetto appagante al quale non riuscirei più a rinunciare.
Non ho programmi fissi. Spesso mi alzo il mattino con la voglia di cucinare qualcosa di diverso, e allora invento. Sono uno spirito libero, creativo, svincolato. Esco dagli schemi e dalle imposizioni.
L’ispirazione per comporre i miei piatti arriva dalle materie prime. Mio zio è fruttivendolo: quando vado da lui e osservo frutta e verdura mi vengono in mente i piatti da cucinare. Vedo un fiore di zucca e penso: “Ci faccio una chips e la adagio sul branzino”.
Sono fatta così: mi incanto di fronte alla bellezza dei pomodori che crescono nell’orto, al colore di un peperone, alla morbidezza di una pesca.
Il mio piatto forte? I ravioli del plin, li propongo da quando abbiamo aperto. Pasta fresca all’uovo, ripieno di macinato di vitello, riduzione al Parmigiano. Li hai già provati?
Maître Manuel Ettoumi
Ho scelto la professione del Maître per stare a contatto con le persone. Ho bisogno di svolgere un ruolo che mi permetta di conversare, dialogare, condividere e creare relazioni.
Perché le relazioni sono il dono più prezioso di cui disponiamo.
Sono Maître per passione, mi piace tenere in ordine la sala e coccolare i e le clienti, offrire un ambiente elegante e sobrio, dare spazio alle esigenze delle persone.
Sono un perfetto ascoltatore e un acuto osservatore: cerco di non farmi sfuggire nulla in sala e, se qualcosa è fuori posto, tendo a metterla subito in ordine.
Ho un’indole razionale e logica, caratteristiche fondamentali per gestire la sala di un ristorante, a prescindere dalla sua grandezza.
Quando ho lavorato per il Boscareto Resort di Serralunga (Alba) ho iniziato a capire il significato di management nella ristorazione e apprezzare la bellezza di proporre alle e agli ospiti una sala ben tenuta, calibrata, misurata. Il resto l’ho imparato qui a gu.stà.re Oltrecucina.
Mi impegno ogni giorno per raggiungere questo risultato e, lo ammetto, non sempre riesco come vorrei, ma gli errori sono parte della vita e servono per crescere.
Dal 2017, dopo aver lavorato al ristorante Joia di Milano, ho iniziato a coltivare la passione per il vino: qui a gu.stà.re Oltrecucina ho costruito nel tempo una carta dei vini composta dalle bottiglie che meglio si sposano con i piatti di Valentina. Mi piacciono il profumo intenso dei rossi, la freschezza dei bianchi e le bollicine degli spumanti.
Sono nato nel 1995 a Orta a san Giulio e ho seguito un percorso abbastanza classico: scuola alberghiera, esperienze lavorative in diversi ristoranti e hotel, chilometri macinati in sala.
Sono state occasioni che mi hanno permesso di costruire una maggiore contezza sul mio obiettivo lavorativo: accogliere le persone in sala, a casa mia, farle sentire a loro agio da quando arrivano a quando escono dal ristorante. Vorrei che le e gli ospiti di gu.stà.re Oltrecucina si ricordino di me, del sorriso, della cortesia, della riservatezza.
Il Maître è un lavoro che si impara sul campo: la teoria è utile, ma serve sperimentare. La scelta di passare dal ruolo di dipendente a quello di imprenditore nasce dal desiderio di creare qualcosa di mio e dal senso di responsabilità che ho sin da bambino.
Vorrei veder crescere questo ristorante e tramandare ciò che ho imparato a chi vorrà lavorare al mio fianco.
Una delle mie parole preferite è comunicare, nel senso letterale di mettere in comune. Comunicare la sala del nostro ristorante per creare relazioni con le persone è lo scopo del mio lavoro.
Ti aspetto, sarò felice di accoglierti.
